18/11/2025 , Pubblicato da Redazione Area Stampa Asd Ragazzi Sprint Crispiano
Abbiamo intervistato Alessandro Petrelli, responsabile della nostra Scuola Calcio. Alessandro ha raccontato cosa si prova a ricoprire un ruolo come il suo e che riscontro sta avendo in termini di risultati (calcistici e umani) dai piccoli atleti gialloblù…
Sei il responsabile della Scuola Calcio. Come ti senti a ricoprire questo ruolo nella società Ragazzi Sprint?
Ricoprire il ruolo di responsabile della Scuola Calcio è per me un compito importante ma allo stesso tempo estremamente stimolante. La parola “responsabile” racchiude l’idea di un percorso di cura, gestione e crescita di ogni bambino, ed è proprio questo che cerchiamo di fare ogni giorno. Insieme a tutte le figure coinvolte e ai nostri educatori, proviamo a offrire le condizioni migliori per una crescita sia pedagogica che tecnica. Il ringraziamento che spesso si nasconde dietro la semplice “etichetta” di responsabile va in realtà ad ogni bambino, ad ogni famiglia e a tutto il nostro movimento: sono loro a dare senso al nostro lavoro.
Qual è la tua filosofia di lavoro e quella dei tecnici? Come vi organizzate?
Stiamo costruendo un percorso solido di formazione e condivisione, sia interna che esterna. Il processo di allenamento e la metodologia non sono mai aspetti semplici: sono dimensioni complesse, trasversali e profondamente legate alla sfera bio-psico-sociale dei ragazzi. Per questo abbiamo scelto di aggiornarci continuamente, consapevoli che “sappiamo di non sapere” e che c’è sempre margine per migliorare: nei metodi, negli spazi, negli strumenti e negli stili di insegnamento. Il supporto della FIGC, attraverso la metodologia del Programma di Sviluppo Territoriale, l’approccio ecologico e l’Evolution Programme, rappresenta per noi un patrimonio prezioso, un vero e proprio know-how che arricchisce il nostro percorso quotidiano.
Che risultati stai vedendo finora e cosa c’è ancora da migliorare?
È ancora presto per tracciare bilanci definitivi: una stagione è lunga e i percorsi evolutivi richiedono tempo. La valutazione, poi, è un processo complesso, soprattutto se pensiamo che lo sviluppo dei ragazzi procede parallelamente al percorso scolastico, attraversando naturali “onde” di attenzione, motivazione e apprendimento. Il nostro compito è proprio quello di seguire queste curve, accogliere l’imprevedibilità e accompagnare ciascun bambino verso adattamenti sempre più funzionali, rispettando i tempi e le modalità personali di ognuno.
Avete progetti per il futuro prossimo o per i prossimi anni?
Il nostro obiettivo è essere una Scuola Calcio migliore già da domani, anche se non è semplice: il livello è già alto grazie al lavoro svolto negli anni e alle condizioni del nostro contesto. L’impegno, però, rimane guidato da obiettivi comunitari e sociali. L’aspetto tecnico arriva di conseguenza, soprattutto in realtà come la nostra. Continuare a essere un punto di riferimento sportivo per il territorio è già una missione concreta.
Qual è il tuo rapporto con i Ragazzi Sprint? Cosa ti lega ai colori gialloblù?
È un legame difficile da descrivere pienamente. Per tanti anni questa realtà ha rappresentato moltissimo per me, permettendomi di crescere, di costruire relazioni importanti e di vivere emozioni che porto ancora dentro. Devo molto a questo ambiente, e per questo gli sarò sempre grato: mi ha dato la possibilità di imparare, sia come persona che come educatore.
Cosa ti senti di dire ai piccoli calciatori della Scuola Calcio?
Vorrei dire ai ragazzi di non smettere mai di coltivare le proprie passioni, perché sono ciò che dà energia e significato al loro percorso. Il movimento e lo sport sono strumenti preziosi: permettono alla mente di esprimersi attraverso il corpo e al corpo di dialogare con la mente. Continuare a muoversi, esplorare, provare, sbagliare e riprovare significa crescere ogni giorno, un po’ come stiamo provando a fare anche noi.