03/12/2025 , Pubblicato da Redazione Area Stampa Asd Ragazzi Sprint Crispiano
Sei una figura storica dei Ragazzi Sprint. Ormai da tantissimi anni fai parte della società e ti impegni affinché tutte le cose siano pronte la domenica. Raccontaci come tutto è iniziato.
Diciamo che ricopro il ruolo di dirigente accompagnatore dal 2011, quando collaboravo con l’Olimpia Crispiano che poi ha fatto la fusione con i Ragazzi Sprint, quindi sono già 14 anni (ride ndr). Tutto è iniziato proprio nel 2011, quando con l’Olimpia Crispiano si pensò di far ritornare il calcio a Crispiano dopo un vuoto di circa 10 anni, con l’USD Crispiano che fu l’ultima società ad avere una prima squadra. Nel 2011, appunto, un gruppo di ragazzi crispianesi ebbe l’idea di riunirsi e riformare una squadra a Crispiano, ma per far ciò servivano figure che si occupassero del campo a 360 gradi.
Quale è il tuo legame con Crispiano e in particolare con il calcio a Crispiano?
Crispiano è la mia città d’origine. Ho iniziato il cammino come collaboratore dell’Olimpia Crispiano grazie a Renato Perrini, che fu colui che portò avanti il progetto Olimpia. Renato, per me, più che un presidente, era ed è ancora tutt’oggi un grande amico. Ancora oggi ricopro il ruolo di dirigente accompagnatore, perché voglio che il nome di Crispiano venga conosciuto nella nostra regione. In Puglia, oggi, i Ragazzi Sprint Crispiano vengono visti come una società di tutto rispetto, perchè da tanti anni facciamo calcio e lo facciamo in una maniera genuina. Tutte i gruppi di ragazzi che si sono succeduti durante gli anni a Crispiano e con cui ho avuto a che fare, sono stati composti da bravissimi ragazzi, che avevano voglia di mettersi in mostra, senza pretendere soldi o altro.
Sono in corso i lavori per il rifacimento del campo a Crispiano. Esprimi un tuo parere sul campo che verrà?
Finalmente non ci sarà più bisogno di tanto lavoro per la preparazione del campo la domenica (ride ndr). Spero che il nuovo impianto sia utilizzabile il prima possibile, perché I Ragazzi Sprint Crispiano meritano il tanto sognato campo verde.
Che rapporto hai con gli altri dirigenti e componenti della società?
Siamo un gruppo di amici, accomunati dalla passione per il calcio. Ognuno di noi fa tantissimi sacrifici per i Ragazzi Sprint, sacrifici che condividiamo con le nostre famiglie e siamo orgogliosi di portare avanti la storia di questa società. Durante le stagioni calcistiche, sia nei momenti positivi, che in quelli negativi, ci supportiamo a vicenda e tutti insieme cerchiamo di risolvere le eventuali problematiche. Nel 2026 la società compie 50 anni e festeggiare con tutti i dirigenti questo traguardo, sarà per me un momento di grande gioia e soddisfazione.
Che rapporto hai con gli allenatori delle varie categorie e con i giocatori?
Il mio ruolo comporta avere un rapporto diretto con allenatore e giocatori. Noi prepariamo tutto ciò di cui loro hanno bisogno affinché si possano allenare nelle migliori condizioni possibili e quindi arrivare al meglio alla partita della domenica.
Quale è stato, finora, il momento in cui i Ragazzi Sprint ti hanno fatto emozionare di più? (Descrivi cosa è successo)
Sicuramente il momento in cui mi sono emozionato di più, è stato il giorno in cui c’è stata la vittoria del campionato di Prima Categoria, due anni fa. Era una cosa così surreale, che quando l’arbitro ha fischiato la fine della partita, per alcuni minuti pensavo di stare sognando (ride ndr). Poi ho realizzato che era tutto vero e mi sono goduto i festeggiamenti assieme a tutti: giocatori, dirigenti e tifosi. Non sono un amante dei festeggiamenti, ma in quella circostanza mi sono lasciato andare, perché ce lo siamo meritati.
Quale è stato il momento di maggior delusione invece
Sicuramente questa stagione si sta rivelando più difficile del previsto. L'assenza del campo e una serie di infortuni sicuramente ci stanno condizionando. Nonostante la squadra sia composta da validi elementi e sia un gruppo molto unito, i risultati non stanno arrivando. I ragazzi fanno tanti sacrifici, vederli la domenica amareggiati per le sconfitte, fa stare male anche me. In passato ho vissuto momenti come questo, e sono sicuro che prima o poi i risultati inizieranno ad arrivare. Le sconfitte fanno parte del calcio, così come fanno parte della vita in generale, bisogna affrontarle senza abbattersi e andare avanti.
Che ti senti di dire alla prima squadra, che sta attraversando un brutto momento dal punto di vista dei risultati?
Io vivo con i ragazzi, so cosa stanno attraversando. Quando vedo qualcuno giù di morale cerco di spronarlo e cerco di mettermi a disposizione di tutti, soprattutto dei più giovani. Loro hanno bisogno di qualcuno che gli aiuti e gli faccia da spalla. Le vittorie bisogna guadagnarsele, non ci si deve abbattere, perché nel calcio, come nella vita, tutti i problemi si devono affrontare e risolvere. Mai smettere di avere fiducia, come per qualsiasi altro obiettivo bisogna lottare e impegnarsi fino alla fine,